Il Cambio EUR/USD ha perso leggermente terreno nel corso dell’ultima sessione di scambi di ieri, a causa anche della pressione causata dalla variante Delta, mostrando però volumi di vendita ridotti rispetto alle due giornate precedenti.
Il Fiber continua a testare l’EMA a 200 giorni e quello a 50 giorni, poco sopra il livello di 1,19 che rappresenta un primo scoglio da superare per mirare a rialzi più concreti questo mese.
Il cambio EUR/USD sta vivendo una fase di lateralità certamente scatenata dai timori, soprattutto in Europa, legati ai contagi da Covid-19 tramite la variante Delta.
Come già accennato in una precedente analisi, nemmeno i dati positivi della settimana scorsa sono riusciti a convincere gli investitori in merito alle possibilità di ripresa dell’economia dell’Eurozona, che resta minacciata dallo spettro di nuovi lockdown generalizzati nei principali Stati Membri.
Se la pressione ribassista dovesse continuare e intensificarsi, allora il consolidamento attuale sotto il livello di 1,19 potrebbe lasciare il posto a un test del primo supporto tecnico di 1,1850.
In caso di superamento di questa prima soglia, il cambio EUR/USD potrebbe continuare a contrarsi fino al secondo livello di supporto principale di 1,1780.
Di contro, il superamento del livello di 1,19 potrebbe modificare totalmente l’approccio del mercato, aprendo le porte a rialzi più concreti, anche verso la soglia di 1,1950. Escludendo l’ipotesi, tutt’altro che remota, di un eventuale nuovo consolidamento tra 1,19 e 1,1950, il cambio EUR/USD nel breve periodo potrebbe anche tentare di spingere verso un ritorno ai valori di 1,20.
A tal proposito, come sempre, occorrerà prestare particolare attenzione alle suggestioni e impressioni delle rispettive banche centrali.